17 aprile 2025 - Giovedì Santo: aperte le iscrizioni
Giovedì Santo insieme... per iscriverti fai un click su questo LINK
2025 - Esercizi spirituali nella nostra Quaresima
Gli esercizi spirituali della Quaresima si terranno quest'anno da mercoledì 9 a venerdì 11 aprile 2025.
Gli appuntamenti, presso la chiesa SS. Annunziata, sono aperti a tutta la comunità parrocchiale.
L’iniziativa è rivolta a: giovani, coppie di sposi, famiglie, anziani, a chiunque desideri un incontro col Signore e con i fratelli.
Ascolto, silenzio, preghiera personale e comunitaria.
Programma di ciascun giorno
16. 45 Incontro per i Bambini delle scuole elementari e i ragazzi delle scuole medie: mercoledì, giovedì e venerdì
18.00 Santa Messa con riflessione guidata per giovani e adulti
19.30 Cena comunitaria
20.30 Incontro di ascolto, riflessione e preghiera
Cena preparata in parrocchia.
Venerdì 11 aprile ore 21: Via Crucis salita del Mursu (fronte via Roma, 150) e conclusione in Chiesa.
Pieri Giorgio Frassati. Non vivacchiare ma vivere - Roberto Falciola
Santo il 3 agosto 2025! Santo perché? Perché ha compiuto miracoli dopo la sua morte? Certo, ma di questo si è occupata un’apposita Commissione che, dopo i debiti consulti, ha sottoposto al Papa i risultati. Noi semplicemente, lo riteniamo Santo perché tutta santa è stata la sua breve vita!
Il presidente diocesano dell’Azione Cattolica, Roberto Falciola, è venuto in parrocchia il 6 marzo scorso a parlarci di Pier Giorgio Frassati ed è riuscito a farci innamorare di questo straordinario ragazzo, nato a Torino nel 1901 e morto a Torino nel 1925: Frassati ha saputo accogliere a piene mani la Grazia donatagli da Dio.
Falciola, redattore editoriale e scrittore, vicepostulatore della causa di canonizzazione del beato Pier Giorgio Frassati, ha sintetizzato con maestria i punti salienti della sua vita, evidenziandone la modernità.
L’assoluta fiducia in Dio e l’impellente necessità di tradurre la fede in carità, fanno di lui «un modello autentico di cristiano» a cui ognuno può ispirarsi, soprattutto i giovani: «Cari giovani abbiate il coraggio di scegliere ciò che è essenziale nella vita! Vivere e non vivacchiare, ripeteva il beato P.G. Frassati. Come lui scoprite che vale la pena di impegnarsi per Dio e con Dio, di rispondere alla sua chiamata nelle scelte fondamentali e in quelle quotidiane, anche quando costa!». Benedetto XVI, Discorso ai giovani, Torino, 2 maggio 2010 [Pag. 76].
L’Amore per Gesù che nasce in lui fin da piccolo, il desiderio quando era appena tredicenne di ricevere tutti i giorni l’Eucaristia, di aiutare i poveri iscrivendosi appena diciassettenne alla San Vincenzo, la richiesta di poter leggere la Bibbia liberamente (sino al Concilio Vaticano II non era possibile se non attraverso un permesso speciale), la preghiera frequente, l’arricchimento spirituale continuo grazie alla presenza di guide spirituali sul suo cammino: «la strada di ogni credente non è solitaria, ma è accompagnata dalla comunità, e può godere della vicinanza dei fratelli di fede» [Pag. 12], il distacco dal denaro che pure i suoi possedevano in abbondanza, il grande rispetto per la sua famiglia anche quando non ne condivideva le idee e per finire un sereno rapporto con la morte: sono tasselli che costruiscono la prima parte della sua figura di cristiano.
La passione per l’amicizia, per le gite collettive che lo portavano per lo più sull’amata montagna «a contemplare in quell’aria pura la grandezza del Creatore», la vicinanza ai poveri, la fede nell’associazionismo cattolico e nei movimenti giovanili - insieme, uniti dai medesimi ideali, si incide di più» -, l’iscrizione nel 1919 al Partito Popolare di don Luigi Sturzo, la serietà nello studio - quando morì gli mancavano due esami alla laurea in ingegneria e nel 2001 il Politecnico di Torino gli concederà la laurea post mortem - gli stessi suoi progetti professionali, concepiti come modi concreti per migliorare il mondo e renderlo più equo, completano il mosaico della sua santità.
Quattro Papi si sono interessati a Pier Giorgio Frassati e ne hanno sottolineato la bellezza spirituale e proposto la santità: Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e infine Papa Francesco. «Non è un caso che Pier Giorgio sia stato presente, in forme diverse, nelle Giornate Mondiali della Gioventù sinora celebrate» [Pag 74].
Roberto Falciola ci presenta una biografia snella, servendosi di numerosi aneddoti, di fotografie in bianco e nero e a colori, di tantissime lettere scritte da Pier Giorgio e raccolte in seguito dalla sorella Luciana e di molte testimonianze su di lui da parte di persone che lo hanno conosciuto. Ognuna di queste parti è inserita in un gradevole equilibrio grafico di spazi, toni e colori che animano la pagina e rendono piacevole e scorrevole la lettura.
Aprile 2025
2025 Quaresima di fraternità - TRE PROGETTI NEL NOSTRO CUORE
Chi volesse contribuire ai progetti della Quaresima di fraternità 2025 troverà nel sito alcune pagine di approfondimento.
Le offerte a favore dei progetti in Haiti - Torino Porta Palazzo - Brasile saranno raccolte nella celebrazione del Giovedì Santo, oppure durante il periodo quaresimale presso la segreteria parrocchiale o attraverso un bonifico sul conto corrente parrocchiale
Parrocchia SS Annunziata
IBAN IT69L0200830760000103465579
Causale: Quaresima 2025
2025 Quaresima di fraternità con HAITI
Un nuovo progetto per i nostri tre obiettivi della Quaresima di fraternità, condotto insieme al SERMIG.
2025 Quaresima di fraternità con il BRASILE
Beneficiari dell'intervento
Avere una scuola all'interno della comunità è un modo per rafforzare e preservare i costumi, la cultura e le tradizioni indigene, iniziando dalla base, cioè dai bambini. La scuola in una comunità indigena evidenzia lo scambio con gli altri, il rispetto e le conoscenze essenziali. È attraverso queste conoscenze e interazioni che il bambino acquisisce la capacità di riconoscere espressioni corporee diverse da quelle già conosciute e, insieme alle lezioni, può apprendere la lingua madre – macuxi o portoghese – e come utilizzarla in diversi contesti. Le aule verranno utilizzate anche per il catechismo e altre attività che potrebbero sorgere all'interno della comunità Machado. Quindi lo spazio sarà di grande beneficio per la comunità.
Lo stato di Roraima ha una popolazione indigena stimata attorno ai 53.000 individui. Appartengono ai popoli Yanomami, Ye’kuana, Macuxi, Wapixana, Ingarikó, Taurepang, Patamona, Sapará, Wai-wai e Waimiri Atroari. Tra le varie tribù, sono compresi anche gruppi che, nell'isolamento della foresta amazzonica, non hanno mai visto i bianchi. Le aree indigene riconosciute ufficialmente dal Governo Brasiliano occupano approssimatamente il 49% del territorio totale dello Stato con quattro aree continue: Yanomani, São Marcos, Waimiri-Atroari e Raposa Serra do Sol. Da decenni questi Popoli lottano per la loro sopravvivenza, minacciata dai fazendeiros (gli agricoltori latifondisti), dai garimpeiros (i cercatori di minerali preziosi), e dai madereiros (i commercianti di legnami), che hanno perpetrato contro di loro un vero etnocidio per impossessarsi delle loro terre, con ogni sorta di violenza fisica e culturale. Decine di Indigeni sono stati assassinati nella lotta per la terra, e infinita è la storia delle violenze, delle minacce, dei soprusi, delle umiliazioni subite. Dopo la demarcazione della Raposa Serra do Sol e la rimozione dei non Indigeni, la vita degli Indigeni è migliorata rispetto a prima. Hanno riconquistato il loro territorio tradizionale e sono stati in grado di riprendere la produzione di alimenti e i loro valori culturali, ottenendo così la propria autonomia. Tuttavia, si avverte l'assenza dei governi federale, statale e municipale nell'implementazione di politiche pubbliche a favore delle comunità indigene, specialmente in campo scolastico e sanitario.
2025 Quaresima di fraternità con i progetti a TORINO PORTA PALAZZO
Mentre continua l’attenzione sulle donne ritenendole autentiche ed efficaci motori di cambiamento all’interno della famiglia, del quartiere e, dunque, della società globale, si allarga e cresce il servizio del doposcuola: emerge, ad oggi, il numero crescente delle richieste e, contemporaneamente, l’aumento della disponibilità di volontari in questo campo, che ci fa pensare all’emergenza educativa come un terreno fertile per la missione urbana.
Gli obiettivi specifici del progetto rimangono quelli originari, con qualche sviluppo e si possono articolare in azioni mirate a:
- Riconoscere e tutelare la dignità della donna.
- Accogliere e formare per promuovere autonomia, attraverso proposte educative e il quotidiano e arricchente dialogo interculturale e interreligioso.
- Favorire percorsi di cittadinanza, di orientamento/conoscenza della Città, della Cultura italiana, per promuovere esperienze di formazione e partecipazione responsabile.
- Arricchire la formazione delle donne che partecipano ai laboratori, attraverso l’offerta dei corsi di manualità vari per il rafforzamento di competenze di base, potenzialmente spendibili in ambito lavorativo in collaborazione con Ciofs/FP.
- Sostenere le famiglie con l'offerta del Baby Parking/Nido/Infanzia per i bimbi e del sostegno scolastico per i figli più grandi. (scuola Media).
- Continuare a produrre e diffondere una cultura alternativa per una lettura del quartiere offerta da prospettive e punti di vista diversi: dal basso e al femminile, dalla parte della donna e della madre straniera, colta e incontrata come persona capace di interazione, critica e cambiamento.
- Dare visibilità, attraverso eventi, scritti, immagini, testimonianze, visite guidate per la città, partecipazione ad alcuni eventi significativi eventualmente promossi dalla Circoscrizione, dal Comune, o dall’Ufficio Pastorale Migranti, all’esperienza in atto, promuovendo un’immagine dell’altro “diverso da me” positiva e aperta al confronto.
- Promuovere esperienze di educazione interculturale per le scuole e/o gruppi giovanili, attraverso offerte differenziate: una giornata nel Borgo Dora, vissuto come luogo positivo di incontro con la diversità; una serata di condivisione: cena e cineforum per nutrirci della ricchezza delle nostre differenze, culturali e spirituali.
- Offrire esperienze di volontariato giovanile attraverso il servizio del doposcuola, che vede protagonisti alcuni giovani studenti liceali (Liceo Gioberti, Liceo Valsalice, Liceo Maria Ausiliatrice e Convitto Umberto I, oltre che giovani universitari)
- Suscitare, attraverso momenti mirati di formazione e di scambio, ed eventi organizzati, il dialogo interculturale e interreligioso fra adulti, come possibilità di crescita culturale e di contributo alla giustizia e alla pace.
- Consolidare e ampliare l’esperienza di rete con la Chiesa locale, attraverso l’assunzione di percorsi condivisi di formazione/animazione missionaria in continuità con il cammino della Quaresima di Fraternità, che ci offre annualmente occasioni di scambio e confronto con le Unità Pastorali.
- Riconoscerci “presenza” e luogo di spiritualità feriale, capace di accogliere le domande di senso di giovani e adulti in ricerca di spazi in cui mettersi in gioco e confrontarsi sulle proprie domande di fede, più o meno consapevole e offrirci come “betania” a chi ci chieda una sosta per incontrare non solo gli altri, ma l’Altro.
- Stimolare e provocare gli attori della rete solidale sul territorio a cercare insieme soluzioni efficaci ai bisogni della gente.
Dettagli del progetto al link diocesano QUI!
2025 - Adozioni internazionali e sostegno scolastico: il video di ringraziamento da JANGANY
In via di conclusione anche quest'anno la raccolta per il sostegno scolastico dei 1000 bambini e ragazzi della scuola di Jangany nel sud Madagascar. Raccolti quest'anno 8.305€ che copriranno gli aiuti per 276 dei circa 700 bambini che altrimenti non avrebbero potuto frequentare la scuola. La nostra comunità è un pilastro di questo percorso.
Le ricevute fiscali sono disponibili presso la segreteria parrocchiale a partire da lunedì 10 marzo prossimo.
Un video di ringraziamento per toccare con gli occhi questa realtà:
Come sempre approfittiamo di questo momento per qualche informazione sul percorso di Jangany, percorso che la nostra comunità parrocchiale sostiene fin dal 2006, anno in cui è nata la rete degli Amici di Jangany.
La scuola sta dando i suoi frutti: anche quest’anno circa 1.000 bambini e ragazzi la frequentano, dalle materne alle medie e al Liceo (richiesto dai genitori che hanno toccato con mano l’importanza della scuola, ma non hanno i soldi per mandare i figli fuori Jangany per continuare gli studi). Con orgoglio della scuola va detto che all’Esame di Stato “i nostri studenti” sono sempre tra i migliori… e pensare che, poco più di 30 anni fa, l’analfabetismo era totale.
Considera che circa 700 di questi bambini non riuscirebbero a pagare i 30€ annui alla scuola. Il nostro aiuto è quindi particolarmente vitale. Si tratta di una scuola dove insegnano ormai 58 insegnanti, ben preparati e selezionati. Sono questi insegnanti il cuore e la fonte di una grande crescita che offre ai bambini e ragazzi non solo l’istruzione, ma anche una buona visione del mondo e una correttezza etica e spirituale.
Superati quattro anni di siccità si è concluso a settembre 2024 il nostro progetto Jangany ha sete, acqua per vivere che - con 6 forages che pescano acqua a 60 mt nella falda profonda, un grande château d’eau e un acquedotto - garantirà acqua potabile alla popolazione anche nei momenti difficili. Ci ha stretto il cuore in questi anni vedere l’impatto della mancanza di acqua su questa popolazione (che pure aveva scavato 47 pozzi artesiani).
Abbinando sempre istruzione e crescita, poiché a Jangany mancano figure professionali, lo scorso anno abbiamo avviato il progetto Jangany, è un seme la formazione, che attraverso 20 borse di studio consentirà a 20 ragazzi di diventare in tre anni agronomo, elettricista, fabbro, falegname, meccanico… con l’impegno di tornare a lavorare nella loro terra di origine, Jangany.
Purtroppo nella settimana trascorsa ci è giunta la notizia di due uragani tropicali piuttosto gravi sul Madagascar; uno di questi - l’uragano Honde – ha toccato Jangany rovinando gravemente moltissime risaie. Con i nostri poveri mezzi abbiamo inviato 15.000€ a sostegno della alimentazione della mensa scolastica.
Un grazie sincero quindi per il tuo aiuto, che con altri, ha consentito e consente questo mezzo miracolo. Senza di te, insieme a tante piccole gocce, tutto questo non si sarebbe realizzato.
Pino Torinese, 6 marzo 2025