24 aprile 2025 - La nostra preghiera per papa Francesco
La nostra comunità parrocchiale partecipa alla preghiera in suffracio di papa Francesco giovedì 24 con il Rosario alle 17:30, seguito con un ricordo particolare con la Santa Messa delle ore 18:00.
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VEGLIA DI PREGHIERA in suffragio di Papa Francesco
presieduta da mons. Repole, Torino 23 aprile 2025
é inoltre possibile collegarsi alle ore 20.30 con la Basilica Cattedrale di San Giovanni Battista a Torino per partecipare in remoto alla veglia di preghiera in suffragio di Papa Francesco presieduta da mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, attraverso il link https://www.youtube.com/live/TK7KUuyqEtI?si=go5sLfYqj2gWx8-Y
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Dichiarazione dell'arcivescovo di Torino
cardinale Roberto Repole
Il Papa se n’è andato nell’Anno della Speranza, il Giubileo che aveva tanto desiderato. Ora è davanti al Signore ed era questa la sua grande speranza, che Francesco ha cercato di condividerci: la notizia che un giorno saremo tutti nell’abbraccio di Dio.
Siamo nei giorni della Pasqua, che ieri Francesco ha ancora celebrato con noi. Nel grande dolore per la morte, ma anche nella fiducia dell’abbraccio tenerissimo di Dio le Chiese di Torino e Susa, la Chiesa piemontese dove il Papa aveva le sue radici, pregano per Francesco con affetto e tanta riconoscenza per aver speso la vita, tutta la sua vita lunga e generosa, ad annunciare la gioia del Vangelo.
È una gioia senza eguali, «Evangeli gaudium»: viene dalla notizia che Gesù è risorto e perciò il mondo, questo nostro mondo così difficile e violento, non sarà sconfitto dal male.
Il Papa Francesco ha cercato di comunicare l’amore di Dio con ogni mezzo e ad ogni latitudine, l’ha fatto con parole semplici che tutti potevano comprendere: ha spiegato ai potenti della Terra e agli ultimi, ai poveri, alle persone scartate, che il volto di Dio è innanzi tutto Misericordia e questo volto è in grado di cambiare il nostro cuore, può addirittura cambiare il corso della storia.
Speranza, Misericordia. Come suonano diverse, queste parole, di fronte alle regole imperanti della guerra e della sopraffazione! Basta prenderle sul serio. Credo che sia per questo messaggio mite e sorridente che il Papa è stato tanto amato dagli uomini e dalle donne del nostro tempo, anche da chi non crede; per questo messaggio è stato riconosciuto come riferimento fondamentale negli equilibri internazionali.
Nelle ore dell’addio, vorrei che raccogliessimo le parole che il Papa ci ha lasciato in consegna.
Le terremo nel cuore.
Porterò, io personalmente, il ricordo grato dell’amicizia che mi ha legato a Papa Francesco, la coscienza delle responsabilità che mi ha affidato, l’immagine – a me carissima – del giorno in cui volle incontrare i miei genitori e la mia famiglia con tanto affetto e semplicità.
Soprattutto porterò, spero che porteremo tutti, il ricordo di un uomo che ha creduto e ha testimoniato il Vangelo.
+ Roberto Repole Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa
17 aprile 2025 - Giovedì Santo: aperte le iscrizioni
Giovedì Santo insieme... per iscriverti fai un click su questo LINK
2025 - Esercizi spirituali nella nostra Quaresima
Gli esercizi spirituali della Quaresima si terranno quest'anno da mercoledì 9 a venerdì 11 aprile 2025.
Gli appuntamenti, presso la chiesa SS. Annunziata, sono aperti a tutta la comunità parrocchiale.
L’iniziativa è rivolta a: giovani, coppie di sposi, famiglie, anziani, a chiunque desideri un incontro col Signore e con i fratelli.
Ascolto, silenzio, preghiera personale e comunitaria.
Programma di ciascun giorno
16. 45 Incontro per i Bambini delle scuole elementari e i ragazzi delle scuole medie: mercoledì, giovedì e venerdì
18.00 Santa Messa con riflessione guidata per giovani e adulti
19.30 Cena comunitaria
20.30 Incontro di ascolto, riflessione e preghiera
Cena preparata in parrocchia.
Venerdì 11 aprile ore 21: Via Crucis salita del Mursu (fronte via Roma, 150) e conclusione in Chiesa.
Pieri Giorgio Frassati. Non vivacchiare ma vivere - Roberto Falciola
Santo il 3 agosto 2025! Santo perché? Perché ha compiuto miracoli dopo la sua morte? Certo, ma di questo si è occupata un’apposita Commissione che, dopo i debiti consulti, ha sottoposto al Papa i risultati. Noi semplicemente, lo riteniamo Santo perché tutta santa è stata la sua breve vita!
Il presidente diocesano dell’Azione Cattolica, Roberto Falciola, è venuto in parrocchia il 6 marzo scorso a parlarci di Pier Giorgio Frassati ed è riuscito a farci innamorare di questo straordinario ragazzo, nato a Torino nel 1901 e morto a Torino nel 1925: Frassati ha saputo accogliere a piene mani la Grazia donatagli da Dio.
Falciola, redattore editoriale e scrittore, vicepostulatore della causa di canonizzazione del beato Pier Giorgio Frassati, ha sintetizzato con maestria i punti salienti della sua vita, evidenziandone la modernità.
L’assoluta fiducia in Dio e l’impellente necessità di tradurre la fede in carità, fanno di lui «un modello autentico di cristiano» a cui ognuno può ispirarsi, soprattutto i giovani: «Cari giovani abbiate il coraggio di scegliere ciò che è essenziale nella vita! Vivere e non vivacchiare, ripeteva il beato P.G. Frassati. Come lui scoprite che vale la pena di impegnarsi per Dio e con Dio, di rispondere alla sua chiamata nelle scelte fondamentali e in quelle quotidiane, anche quando costa!». Benedetto XVI, Discorso ai giovani, Torino, 2 maggio 2010 [Pag. 76].
L’Amore per Gesù che nasce in lui fin da piccolo, il desiderio quando era appena tredicenne di ricevere tutti i giorni l’Eucaristia, di aiutare i poveri iscrivendosi appena diciassettenne alla San Vincenzo, la richiesta di poter leggere la Bibbia liberamente (sino al Concilio Vaticano II non era possibile se non attraverso un permesso speciale), la preghiera frequente, l’arricchimento spirituale continuo grazie alla presenza di guide spirituali sul suo cammino: «la strada di ogni credente non è solitaria, ma è accompagnata dalla comunità, e può godere della vicinanza dei fratelli di fede» [Pag. 12], il distacco dal denaro che pure i suoi possedevano in abbondanza, il grande rispetto per la sua famiglia anche quando non ne condivideva le idee e per finire un sereno rapporto con la morte: sono tasselli che costruiscono la prima parte della sua figura di cristiano.
La passione per l’amicizia, per le gite collettive che lo portavano per lo più sull’amata montagna «a contemplare in quell’aria pura la grandezza del Creatore», la vicinanza ai poveri, la fede nell’associazionismo cattolico e nei movimenti giovanili - insieme, uniti dai medesimi ideali, si incide di più» -, l’iscrizione nel 1919 al Partito Popolare di don Luigi Sturzo, la serietà nello studio - quando morì gli mancavano due esami alla laurea in ingegneria e nel 2001 il Politecnico di Torino gli concederà la laurea post mortem - gli stessi suoi progetti professionali, concepiti come modi concreti per migliorare il mondo e renderlo più equo, completano il mosaico della sua santità.
Quattro Papi si sono interessati a Pier Giorgio Frassati e ne hanno sottolineato la bellezza spirituale e proposto la santità: Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e infine Papa Francesco. «Non è un caso che Pier Giorgio sia stato presente, in forme diverse, nelle Giornate Mondiali della Gioventù sinora celebrate» [Pag 74].
Roberto Falciola ci presenta una biografia snella, servendosi di numerosi aneddoti, di fotografie in bianco e nero e a colori, di tantissime lettere scritte da Pier Giorgio e raccolte in seguito dalla sorella Luciana e di molte testimonianze su di lui da parte di persone che lo hanno conosciuto. Ognuna di queste parti è inserita in un gradevole equilibrio grafico di spazi, toni e colori che animano la pagina e rendono piacevole e scorrevole la lettura.
Aprile 2025
2025 Quaresima di fraternità - TRE PROGETTI NEL NOSTRO CUORE
Chi volesse contribuire ai progetti della Quaresima di fraternità 2025 troverà nel sito alcune pagine di approfondimento.
Le offerte a favore dei progetti in Haiti - Torino Porta Palazzo - Brasile saranno raccolte nella celebrazione del Giovedì Santo, oppure durante il periodo quaresimale presso la segreteria parrocchiale o attraverso un bonifico sul conto corrente parrocchiale
Parrocchia SS Annunziata
IBAN IT69L0200830760000103465579
Causale: Quaresima 2025
2025 Quaresima di fraternità con HAITI
Un nuovo progetto per i nostri tre obiettivi della Quaresima di fraternità, condotto insieme al SERMIG.
2025 Quaresima di fraternità con il BRASILE
Beneficiari dell'intervento
Avere una scuola all'interno della comunità è un modo per rafforzare e preservare i costumi, la cultura e le tradizioni indigene, iniziando dalla base, cioè dai bambini. La scuola in una comunità indigena evidenzia lo scambio con gli altri, il rispetto e le conoscenze essenziali. È attraverso queste conoscenze e interazioni che il bambino acquisisce la capacità di riconoscere espressioni corporee diverse da quelle già conosciute e, insieme alle lezioni, può apprendere la lingua madre – macuxi o portoghese – e come utilizzarla in diversi contesti. Le aule verranno utilizzate anche per il catechismo e altre attività che potrebbero sorgere all'interno della comunità Machado. Quindi lo spazio sarà di grande beneficio per la comunità.
Lo stato di Roraima ha una popolazione indigena stimata attorno ai 53.000 individui. Appartengono ai popoli Yanomami, Ye’kuana, Macuxi, Wapixana, Ingarikó, Taurepang, Patamona, Sapará, Wai-wai e Waimiri Atroari. Tra le varie tribù, sono compresi anche gruppi che, nell'isolamento della foresta amazzonica, non hanno mai visto i bianchi. Le aree indigene riconosciute ufficialmente dal Governo Brasiliano occupano approssimatamente il 49% del territorio totale dello Stato con quattro aree continue: Yanomani, São Marcos, Waimiri-Atroari e Raposa Serra do Sol. Da decenni questi Popoli lottano per la loro sopravvivenza, minacciata dai fazendeiros (gli agricoltori latifondisti), dai garimpeiros (i cercatori di minerali preziosi), e dai madereiros (i commercianti di legnami), che hanno perpetrato contro di loro un vero etnocidio per impossessarsi delle loro terre, con ogni sorta di violenza fisica e culturale. Decine di Indigeni sono stati assassinati nella lotta per la terra, e infinita è la storia delle violenze, delle minacce, dei soprusi, delle umiliazioni subite. Dopo la demarcazione della Raposa Serra do Sol e la rimozione dei non Indigeni, la vita degli Indigeni è migliorata rispetto a prima. Hanno riconquistato il loro territorio tradizionale e sono stati in grado di riprendere la produzione di alimenti e i loro valori culturali, ottenendo così la propria autonomia. Tuttavia, si avverte l'assenza dei governi federale, statale e municipale nell'implementazione di politiche pubbliche a favore delle comunità indigene, specialmente in campo scolastico e sanitario.